“Investimento del Governo francese per la nuova Grand Paris Express: 30 miliardi”, risponde Luca Montuori, Assessore all’Urbanistica di Roma, a chi constata l’immobilismo capitolino.
Alibi labile (e moscio).
Se infatti il problema fossero i soldi, fatte le proporzioni tra il PIL francese e quello italiano, Roma potrebbe ben ottenere dal Governo un investimento di almeno 20 miliardi di euro per lo sviluppo urbano.
Perchè allora Parigi ha ottenuto 30 miliardi e Roma no? Perché a Parigi – come anche a Milano – c’è PROGETTUALITÀ; e a Roma no. Da troppo tempo Roma è una palude, immobile ed informe.
Il problema non sono i soldi, ma la testa, le idee, la volontà, la determinazione. Occorre concepire un’idea – filosofica, culturale, sociale, economica – di città. E il motore di tutto ciò non può che essere la Politica.
La Politica, dunque, ha compiti e responsabilità ampi, complessi, elevati. Ineludibili. E deve accettare la critica (cosa diversa dalle “polemiche social”…) tanto più che la Giunta Raggi ha ancora due anni davanti a sé. E in questi due anni non può permettersi di continuare a stabulare e a navigare a vista, crogiolandosi – quando gli riesce – nella basica ordinaria amministrazione (compito da burocrate, non da Politico).
In questi due anni ci sono margini per porre le basi di un rinnovamento urbano ed umano della città di Roma.
Abbiamo bisogno di politici e pianificatori coraggiosi e lungimiranti.
In questi due anni, Luca, ci servi più inventivo e più pugnace che mai.
Immagine: 1994©John Stump (1944-2009), “Faerie’s aire and death waltz”
Categorie:Architettura e Urbanistica
Completerò l’osservazione di Valerio Preci dicendo che Roma può anche fare meglio che per la Grande Paris ed evitare di spendere tra i 100 e i 250 milioni di euro per ognuna delle 68 stazioni del Grand Paris.
La follia della grandezza dei sindaci della Grande Parigi genererà senza dubbio anche un livello record di indebitamento
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